sabato 24 novembre 2012

venerdì 30 novembre 2012 a partire dalle ore 19.00 cocktail di inaugurazione della nuova mostra al 2/85 di Via d'Annunzio: andrea morini_il vento è mio padre Andrea Morini si occupa di visual design attraverso molteplici strumenti dalla grafica al teatro al cinema, ma quello che ci piace considerare in questa mostra è la particolarità del suo TRATTO, il modo in cui lo strumento grafico che tiene in mano si muove su una superficie. Dagli anni ’90 della partecipazione alle realizzazioni del Teatro della Tosse (negli anni “eroici” degli spettacoli negli spazi urbani e dell’insediamento del teatro stesso nel tessuto del quartiere di S. Agostino) la sua personale ricerca grafica e pittorica ha avuto le sue tappe principali nelle mostre personali “Tra Cielo e Terra” alla Commenda di Prè nel Luglio 2010, “UNO e TRE” nel 2011 e la partecipazione alle collettive Galleria 44 e Le Tracce. laura ballestrazzi architetto via g. d'annunzio 2/85 16121 genova 0108689513 3395622988

lunedì 12 marzo 2012

Viaggio in maschera. Laboratorio esperienziale attivo.


Uno sciamano effettua un rituale di esorcismo degli spiriti cattivi per curare un ragazzo ammalato.
Un ragazzo a Venezia danza in piazza San Marco.
Un attore interpreta una commedia di Goldoni.
Un uomo preistorico mima una scena di caccia.
Un sacerdote nell’antico Egitto prepara un defunto.


Cosa hanno in comune queste situazioni? In tutte quante viene usata una maschera.
La maschera è un artefatto che si indossa per ricoprire l'intero viso o solamente gli occhi. È utilizzata fin dalla preistoria per rituali religiosi, rappresentazioni teatrali o feste popolari.
Incerta l'origine della parola forse di origine preindoeuropea, da masca («fuliggine, fantasma nero»), forse dal latino tardo e medievale màsca, strega nel provenzale masc, stregone. Alcuni studiosi hanno suggerito una derivazione dell'etimo dalla locuzione araba maschara o mascharat, buffonata, burla, derivante dal verbo sachira, deridere, burlare, importata nel linguaggio medievale dalle crociate.
Comune a innumerevoli popolazioni è l'utilizzo di tale simbolo sin dall'età arcaica, raramente sostituito, ma spesso affiancato da pitture corporali, tatuaggi o scarificazioni. Esso si configura come un'efficace mezzo di comunicazione tra gli uomini e la divinità, essendo uno strumento che permette di alienarsi dalle convenzioni spazio-temporali, al fine di proiettarsi all'interno di un mondo ‘altro', divino, rituale, mistico. Colui che indossa la maschera perde la propria identità per assumere quella dall'oggetto rituale rappresentata.


Nella Commedia dell’Arte la maschera è indossata dagli attori per recitare i personaggi fissi della commedia: lo Zanni, Pantalone, il Capitano …
Ogni maschera suggerisce un repertorio al quale l’attore doveva fare necessariamente riferimento.
E’ per questo che il laboratorio sulla costruzione della propria maschera viene affiancato da un training fisico e vocale con lo scopo di poter indossare la maschera e farla agire ed interagire nello spazio teatrale.
Il risultato del lavoro creativo degli allievi indirizza il percorso teatrale in maniera di volta in volta differente.
In ogni laboratorio è il lavoro creativo degli allievi a determinare la rotta.

.
Struttura del corso.


Il corso si svolge nell’arco di 2 o 4 moduli (sabato e domenica giornate con orario indicativo 10-18) oppure con cadenza infrasettimanale.

1. Materia
2. Ombra
3. Trasformazione
4. Identità

L’aspetto simbolico viene trattato all’interno del corso attraverso la pratica sui materiali ed il percorso di strutturazione tecnico pratica della propria maschera.
Le persone vengono accompagnate nelle differenti fasi della lavorazione imparando la tecnica di base e l’uso di differenti materiali
Ombra, identità, radici, esperienza, danzano al suono antico delle reminiscenze della nostra storia personale prendendo forma nell’elemento archetipico della maschera trasformando ciò che è invisibile in manifesto.
Il modulo che è qui presentato può essere variato ed adattato alle diverse necessità del fruitore, età ( bambini adulti), livello ( ludico, amatoriale, professionistico), formazione (personale, teatrale).

martedì 5 luglio 2011

Andrea Morini


Portati a termine studi classici segue il suo istinto e si dedica, dopo un periodo di formazione come Visual Designer , alla comunicazione visiva sviluppando parallelamente la sua ricerca personale attraverso il disegno e la pittura.
Dal 1994 si occupa di formazione personale prima come allievo e poi come insegnante spaziando tra tecniche orientali e esperienze sciamaniche.
A  metà degli anni ’90 entra nel laboratorio di Emanuele Luzzati presso il Teatro della Tosse, negli anni attrezzista ,scenografo con attitudine al tridimensionale partecipa alla realizzazione di tutti gli spettacoli prodotti fino alla sua uscita dalla struttura nel 2002.
Da quel momento ritorna a muoversi in proprio con un suo laboratorio realizzando allestimenti e pittura.
Nel 2004 si apre la parentesi  milanese, dove fonda con i suoi soci l’agenzia Tribe Communication.
Nel 2008 ritorna a Genova, dove si dedica ad allestimenti di mostre, spettacoli, cinema e pittura.
In questo periodo partecipa alle produzioni di Neverland (Crown, Dublin), Alfa Mito (Filmaster),Die geistrefahrer (Network Movie, Hamburg), Diaz (Fandango).
Nel luglio 2010 inaugura presso la commenda di Prè la personale di pittura Tra Cielo e Terra.
Nel 2011 la ricerca continua con le mostre personali UNO e TRE e le collettive Galleria 44 e Le Tracce.
2012 la ricerca continua.